IL SOTTOSCALA
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PETROLIO A CARPIGNANO!

|CASCINA ALBERTO|    

Detta così sembra una bufala, invece Eni spa – Divisione exploration & production sta facendo sul serio.
Basti pensare che il solo costo per la struttura per operare un pozzo esplorativo si aggira tra i 15.000 e 30.000 dollari al giorno. Se consideriamo che per perforare un pozzo si può impiegare un anno (e stiamo parlando dei soli costi di impianto) e che i costi dell'investimento si dovrebbero aggirare sui 30 milioni di euro, capiamo che non si tratta di uno scherzo e che un così ingente investimento dovrà produrre dei ritorni.
La titolarità del progetto è affidata a ENI (47,5%) - Petroceltic (47,5%) – COGEID S.p.A. (5%).
La zona degli scavi è proprio dietro al Laghetto Avetto, a meno di 300 metri dall'abitato e in prossimità della tangenziale, nell'unico fazzoletto di terra (20.000 mq circa) in zona non alluvionale, su terreno di proprietà comunale.
Complessivamente i lavori di perforazione per il pozzo esplorativo (simile al famoso TR24 esploso a Trecate nel 1994) dureranno circa 420 giorni e prevedono di arrivare tra i 3200 metri di profondità (zona di interesse 1) e i 4000 metri (zona di interesse 2).
Verranno effettuate alcune opere sopra terra (la più evidente sarà la torre di perforazione (alta circa 63 metri). Gli scavi saranno effettuati a ciclo continuo (giorno e notte) tramite uno speciale scalpello che perforerà le roccie profonde. (vd. fig. 2). La zona sarà naturalmente illuminata a giorno.
La procedura è stata avviata il 12 marzo (anche se pochi lo sanno). I cittadini avranno tempo 60 giorni-quindi fino all' 11 maggio) per presentare osservazioni all'Ufficio di deposito progetti della Regione Piemonte, come da avviso al pubblico apparso sui maggiori quotidiani, che si allega.
Concludiamo queste poche righe manifestando tutto il nostro stupore per lo strano silenzio fin qui tenuto da chi dovrebbe informare i cittadini e auspicando che l'annunciata (finalmente!) assemblea pubblica del 13 aprile contribuisca a fare chiarezza.
Per chi volesse approfondire pubblichiamo il link al sito della regione Piemonte dove è possibile trovare il plico (sintesi non tecnica) depositato da Eni; ulteriore documentazione è disponibile presso l'Ufficio tecnico dell'Unione Bassa Sesia, al primo piano del nostro Municipio ed è visionabile da chiunque lo richieda.

Allegati:
-Pozzo esplorativo Carpignano Sesia 1: sintesi non tecnica
-Documentazione completa
-Verbale Conferenza dei Servizi 24/4/2012

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ENI sta cercando petrolio nei pressi di Novara e vorrebbe perforare con relativi rischi ambientali per il Sesia, i paesi vicini e la falda acquifera. Peccato che, a essere ottimisti, il giacimento equivalga a 2 mesi di consumi nazionali.

Dopo avere bucherellato la valle del Ticino (con un incidente di proporzioni abbastanza serie avvenuto vari anni fa) l'ENI vorrebbe ora cercare il petrolio nella bassa valle del Sesia, in provincia di Novara.
La perforazione esplorativa verrebbe collocata a 300 m dalle prime case del paese di Carpignano Sesia e a 500 m dal letto del fiume Sesia (si vedono entrambi nell'immagine qui sopra).
L'impatto ambientale di questa singola struttura è piuttosto elevato, ma il rischio maggiore è la possibile interferenza con la falda acquifera che porta acqua anche alla città di Novara.

Ma quanto petrolio si aspettano di trovare?

Nell'ipotesi più ottimistica (perchè potrebbero anche non trovare nulla, oppure trovarne troppo poco), ENI si aspetta di mettere le mani su un giacimento di 80 milioni di barili che equivalgono a circa 11 Mt, ovvero l'8% delle riserve italiane. Ebbene, immaginando che tutto questo petrolio esistesse davvero e fosse veramente tutto estraibile, potrebbe soddisfare i consumi italiani per soli due mesi! 
La produzione stimata di 3000 barili al giorno (0,15 Mt/anno) sarebbe pari allo 0,2% del consumo nazionale, ovvero circa18 ore di consumo ogni anno.
Questa produzione, se fosse impiegata nelle centrali termoelettriche potrebbe dare origine a 570 GWh di energia elettrica, pari alla produzione garantita dagli impianti fotovoltaici di potenza minore di 20 kW installati in Italia negli ultimi 6 mesi. La cosa più saggia sarebbe lasciare questo poco petrolio dov'è e puntare sulle rinnovabili.
Alcuni dati sull'impatto ambientale di una singola trivellazione:
- fornitura di energia elettrica garantita da 5 gruppi elettrogeni con una potenza complessiva di 5,5 MW, alimentati a gasolio, contenuto in 4 serbatoi fuori terra di 116 m³ complessivi con un consumo di 10000 litri/giorno;
- uso di circa 16000 m³ di terra, 3000 m³ di calcestruzzo e 30 t di strutture metalliche; durata lavori dai 14 ai 17 mesi, di cui 6 propriamente di perforazione, con 170 viaggi di autocarri, di cui 66 trasporti eccezionali;
- produzione di 2900 m³ di fanghi di perforazione, 600 m³ di detriti intrisi di fango e acque reflue di lavaggio dell'impianto in quantità indeterminata;
- la perforazione raggiungerà una profondità compresa tra i 3200 e i 4500, in corrispondenza dello strato di interesse, interferendo quindi con la falda acquifera a cui si alimentano anche i pozzi del Comune di Novara; C'è grande opposizione in provincia di Novara al progetto di trivellazione dell' ENI. I novaresi stanno iniziando finalmente a fare i cittadini. Anche perché il petrolio amaro (ricco di zolfo) può avere grande impatto sulla salute.

ENI vuole trivellare in provincia di Novara alla ricerca di petrolio, a due passi dal fiume Sesia e dalle case di Carpignano.
Peccato che i cittadini non siano d'accordo. Dopo aver sonnecchiato per vent'anni rieleggendo sempre la stessa amministrazione (il sindaco è in giunta da vent'anni, più di Putin e poco meno di Mugabe), il paese si è fortunatamente ridestato ed ora è determinato a difendere il suo territorio.
Il progetto presenta molte criticità: - in caso di esondazione del Sesia, le vasche di raccolta dei fanghi tossici verrebbero allagate con sversamento nelle campagne;
- il pozzo si dovrebbe trovare proprio a fianco della nuova circonvallazione del paese;
- con ogni probabilità, si tratta di un giacimento di petrolio "amaro", contenente il pericolosissimo idrogeno solforato (un tempo noto come acido solfidico);
- poichè questo petrolio corrode le tubature, è probabile che venga costruito un centro oli, come quello che l'ENI ha piazzato a Viggiano, in Basilicata, con relativo aumento di tumori e altre patologie.

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L'incidente al pozzo esplorativo TR24 di Trecate, che ha inondato il territorio e la città di petrolio



14/4/2012 COSTITUITO IL COMITATO “DNT” – Difesa del Nostro Territorio

Il Comitato, costituitosi lo scorso 14 aprile in forma spontanea, ha formalizzato la sua esistenza nell’assemblea del 17 u.s. tenutasi nella sala “ex forno” (ricordiamo che per la costituzione di un Comitato non è necessaria la forma scritta, che serve solo per evidenziare nei confronti dei terzi l’esistenza dello stesso).
Il Comitato si propone di   opporsi alla realizzazione dell'attività di ricerca e sfruttamento di idrocarburi sul territorio di Carpignano Sesia.
E’ aperto a tutti coloro che condividono i suoi principi ispiratori. Chiunque lo desideri può quindi entrare a farvi parte anche in fase successiva alla costituzione del Comitato stesso.
I soci fondatori, una cinquantina circa, si propongono di informare capillarmente la popolazione, sensibilizzare le comunità dei paesi vicini, seguire da vicino tutto l’iter utilizzando le vie ritenute più idonee per il perseguimento dei fini prefissati.
E’ stato nominato Presidente il sig. Marafante Marcello, Vicepresidente la signora Tara Romina e Segretario il sig. Cavallini Nicola.
Al neocostituito Comitato vanno i nostri auguri di buon lavoro.

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COSA SONO LE ROYALTIES

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Ci siamo chiesti molte volte quali sono le ragioni che possono spingere i cittadini ad accettare di far trivellare il proprio territorio, ad accettare di sopportare una serie di disagi (rumore, inquinamento atmosferico...), di rischi ambientali (devastazione del territorio, pericolo di inquinamento della falda acquifera, eventuali incidenti ), rischi per la salute, di accettare una svalutazione dei propri immobili (nella zona di Trecate di circa il 20%): di tutte queste cose (esclusa la svalutazione degli immobili) ci parla l'eni stessa, ma ci dice che non sorgeranno problemi, che tutto andrà bene. Perchè noi dobbiamo sopportare tutto questo? In cambio di cosa?
Se le ragioni dell'eni sono chiare, non altrettanto chiare sono le ragioni del sì per i cittadini e neppure a ben guardare degli amministratori locali, spesso accecati da promesse di royalties imperiali. Se i rischi e i problemi sono chiari (niente può pagare la nostra salute), che cosa si ottiene in cambio?
Le compensazioni per il territorio (le cosiddette royalties).
Già la semplice parola “compensazioni” dovrebbe farci capire che abbiamo molto da perdere, nessuno dà niente per niente.
Le famose royalties, dunque...
Ai Comuni (e sottolineiamo ai Comuni, non al Comune) spetta l'1,05% del ricavo della produzione annuale. Sule prime 20.000,00 tonnellatele royalties non vengono pagate per legge.
Naturalmente le royalties saranno pagate quando il pozzo sarà produttivo (detratte le prime 20.000,00 tonnellate l'anno); i tempi per la concessione sono lunghissimi: 9 anni, quindi ben che vada si prenderanno tra 9 anni, a cui aggiungiamo i 41 mesi necessari per la concessione del pozzo esplorativo (tot. circa 12 anni). Naturalmente se il pozzo diventerà produttivo... Se no avremo il danno e la beffa, perchè il Comune non percepirà nulla (vd. Studio Ministero).
Questa esperienza è già stata fatta a Trecate-Villafortuna, anzi è proprio perchè presto si esaurirà quel giacimento che eni-petrolceltic vogliono trivellare da noi.
A Trecate-Villafortuna i pozzi sono ben 15, la produzione è di 196.000.000 di Kg. l'anno (media)
tre i comuni che percepiscono le compensazioni:
Romentino 401.819,94 euro nel 2011 (con 8 pozzi)
Trecate 371.683,44 euro nel 2011 (con 5 pozzi)
Galliate 80.363,99 euro nel 2011 (con 2 pozzi)
Cosa è successo a Trecate lo sappiamo tutti...
Ne vale la pena?

Allegati
Dati produzione e royalties Trecate-Villafortuna
Dati Produzione Trecate-Villafortuna

...Veniamo a noi

Proviamo adesso a fare i calcoli ipotizzando una produttività come quella del sito Trecate-Villafortuna. Facciamo presente che non si tratta di un'ipotesi restrittiva, perchè Trecate-Villafortuna è uno dei giacimenti più produttivi d'Italia.
La prima considerazione, puramente matematica, è questa:
se Romentino percepisce, con 8 pozzi, 400.000,00 euro l'anno, ogni pozzo "produce" 50.000,00 euro l'anno di royalties; se Trecate (con 5 pozzi) percepisce 371.000,00 euro l'anno, ogni pozzo "produce" circa 75.000,00 euro l'anno di royalties; se Galliate (con 2 pozzi) percepisce 80.000,00 euro l'anno, ogni pozzo "produce" 40.000,00 euro l'anno di royalties. Quindi per incassare il milione di euro promesso dall'Eni, Carpignano dovrebbe avere 16-17 pozzi (ipotizzando una media di 60.000,00 euro di royalties per pozzo).
Di più: ogni pozzo ha una produzione di greggio di circa 550 barili al giorno, valutato sulla media degli ultimi 9 anni (abbiamo già detto che Trecate è uno dei siti più produttivi d'Italia!).
Nel 2010 in Italia hanno estratto in media 100.000 barili al giorno (centomila), su più di 1000 pozzi produttivi. Addirittura la media nazionale e' di circa 100 barili al giorno!!!!
Il Decreto Legislativo 625/1996 all'articolo 19 comma 2 dice chiaramente che nessuna aliquota (le royalties) viene corrisposta durante le prove di produzione effettuate in regime di permesso di ricerca.
Il comma 3 dice che sotto le 20.000 tonnellate (annue!) non si pagano royalties (come si vede nell'allegato CALCOLO ROYALTIES).
Quindi: sotto i 400 barili al giorno (ovvero 146.000 all'anno ovvero 20.000 tonnellate-una tonnellata è composta da 7,3 barili) non si pagano royalties!
Se riuscissimo a produrre come Trecate (550 barili al giorno, molto difficile) al Comune andrebbero circa 50.000,00 € (cinquantamila), ma quale milione di euro????
Se poi siamo sotto i 400 barili/gg...cosa probabile vista la media nazionale... NESSUN EURO.
Naturalmente se i pozzi fossero di più i 50.000,00 andrebbero moltiplicati per il numero di pozzi, ma andrebbe moltiplicato anche l'impatto sull'ambiente, i rischi, i disagi, i problemi per la salute.
E' questo che vogliamo per il nostro paese?

Allegati:
Calcolo royalties
Fattori di conversione: fonte Eni


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SERATA DNT DEL 26 MAGGIO 2012



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PROPOSTA DI DELIBERA

Il Comune di Carpignano è direttamente e pesantemente interessato alla questione trivellazioni Eni. E' l'ente direttamente coinvolto, è quello che deve influenzare tutti gli altri partecipanti alla Conferenza dei Servizi: i suoi cittadini sono quelli che subiranno le conseguenze di tutto; il Comune di Carpignano dovrebbe avere una posizione chiara...
E invece no, non ce l'ha, o forse non ha il coraggio di esprimerla, si nasconde, delega tutto ai "tecnici" sono gli altri che decidono, il sindaco è arrivato a dichiarare che "è bene comprendere che non è il Comune che decide sul progetto" (La Stampa 31 maggio 2012). D'altra parte questo modo è perfettamente in linea col personaggio: da quando è sindaco ha sempre affermato che lui non c'entra, che lui non se ne intende, che sono i tecnici... Ma se questi tecnici decidono sempre autonomamente, che ci sta a fare il sindaco? Qual è il suo ruolo?
Altri Comuni hanno avuto coraggio, hanno detto come la pensano, hanno preso posizione. L'ha fatto in maniera molto chiara Ghemme, l'ha fatto Sillavengo. A Carpignano nemmeno una delibera che entri nel merito: quando si è discusso in Consiglio non si è votato e la maggioranza si è guardata bene dal dire come la pensava.
Si è quindi reso necessario presentare una proposta di delibera per fare uscire tutti dall'equivoco e costringere il nostro Comune a prendere una posizione chiara; è esattamente quanto si intendeva fare con il referendum che però è stato, nei fatti, chiaramente osteggiato e langue attualmente nelle sabbie mobili della burocrazia voluta dalla maggioranza con l'assurdo regolamento che ha imposto.

Proposta di delibera della minoranza contro i pozzi



LA MAGGIORANZA RESPINGE-COMPATTA-LA DELIBERA CONTRO I POZZI: DA CHE PARTE STANNO? DA QUELLA DEI CITTADINI O DELL'ENI? (8 giugno 2012)



MENTRE il Comune di Ghemme si è preoccupato di far fare una perizia e valutare da un esperto il progetto ENI per poi esprimere parere negativo, sentita la popolazione.
MENTRE il Comune di Fara Novarese si informa, legge il progetto ENI, legge le motivazioni della Provincia, fa le proprie valutazioni ed esprime parere negativo.
MENTRE oltresesia il Comune di Ghislarengo vota contro i pozzi di Carpignano.
MENTRE il Comune di Sillavengo è ancora "solo preoccupato" ma allega il fermo parere negativo dei propri agricoltori e allevatori alla delibera comunale.
MENTRE c'è chi ha scoperto che anche il Comune di Novara (che non era stato interpellato come Comune interessato) si beve per primo l'acqua ad ALTO rischio di contaminazione e delibera di opporsi fermamente al progetto dell'Eni e ad ogni progetto similare proposto da chiunque.
MENTRE sono state raccolte 700 firme di Carpignanesi che bastava non firmassero ed il pozzo si faceva senza sentirli.
MENTRE TUTTO ATTORNO SUCCEDE QUESTO IL COMUNE DI CARPIGNANO SESIA TRULLO TRULLO CHE TI FA ??
Manda la pubblicità e vota in consiglio comunale a colpi di maggioranza contro l'idea balzana di dire di no ai pozzi!!
Ah come siamo tutti più tranquilli ora..............


In allegato:
TUTTI GLI INTERVENTI POLITICI SUL POZZO

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SERATA DNT DEL 23 GIUGNO 2012

Serata veramente eccezionale per Carpignano quella del 23 giugno 2012 con ospiti fuori dal comune.
La dottoressa Maria Rita D'Orsogna, docente di fisica al Dipartimento di Matematica della California State University di Los Angeles, una vera autorità nel campo della lotta contro la devastazione portata dalle trivelle.
Il dottor Pietro Dommarco, giornalista di "Altreconomia" e autore del libro "Trivelle d'Italia".




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UNDICI PAGINE DI PRESCRIZIONI ALL'ENI

La quantita' di prescrizioni, di richieste di approfondimento, di ulteriori indagini avanzate dalla Regione all'Eni, è tale da giustificare tutti i dubbi e le preoccupazioni dei cittadini e del Comitato Dnt e pone seri dubbi sulla fattibilità del progetto di trivellazione sul territorio di Carpignano Sesia.
Tutte le osservazioni sono state accolte ed amplificate dalla Regione Piemonte.
Più di ogni commento vale la lettura del documento regionale.

Le richieste della Regione Piemonte a Eni

22 LUGLIO 2012: 955 NO - CARPIGNANO RIVENDICA IL DIRITTO DI DECIDERE

A conclusione della vicenda del referendum che l'amministrazione non ha voluto (681 firme raccolte per promuoverlo), si è tenuta domenica 22 luglio 2012 la cosiddetta Consultazione Popolare che non ha nessun effetto vincolante nei confronti del sindaco, della giunta e del consiglio comunale, ma che ha fatto emergere chiaramente il parere dei cittadini con 1034 votanti, 955 NO, 69 SI, 5 schede bianche, 5 schede nulle.
Non hanno voluto il referendum che li avrebbe impegnati, ma i Carpignanesi hanno voluto dare lo stesso un segnale forte contro la politica di questa amministrazione che avrebbe voluto far passare un progetto così devastante come quello di Eni-Petroceltic sotto traccia, tenendo tutti nell’ignoranza e non facendo trapelare niente mettendo tutti di fronte al fatto compiuto, memori di una pluriennale esperienza nella disinformazione. Nulla hanno potuto i soliti volenterosi che hanno cercato di seminare zizzania e di metterla sul piano personale o di pseudo sottobosco partitico.
Ancora una volta l’informazione è stata il grimaldello della democrazia. L’impegno del Comitato Dnt (e quindi dei cittadini) è stato più forte, a riprova del fatto che l’informazione ha un effetto devastante contro chi, come questa amministrazione, ha sempre basato i suoi successi sul disinteresse (coltivato) e sulla non-informazione. I cittadini hanno dimostrato con una maggioranza schiacciante (solo 69 SI a fronte di 955 NO) che nessuno può arrogarsi il diritto di decidere sul loro futuro senza neppure chiedere il loro parere e si sono recati numerosi alle urne nonostante una consultazione popolare osteggiata in ogni modo finanche nei tempi della sua proclamazione (3 mesi dal deposito delle firme fino ad arrivare al 22 luglio, quando si credeva che i più sarebbero stati in vacanza o avrebbero preferito godere del bel tempo in luoghi più ameni).
Altre amministrazioni (Ghemme, Novara, Ghislarengo, Fara, Briona, Arborio) hanno saputo interpretare il sentiment dei loro cittadini, quella di Carpignano no, non ha voluto farlo, dimostrando una scollatura tra chi ci dovrebbe rappresentare e il paese. Se ci fosse un po’ di coerenza il sindaco e la sua amministrazione dovrebbero prenderne atto ed assumere le iniziative conseguenti: non ci rappresentano più, abbiamo tutti capito che non sono interessati al bene dei carpignanesi.
Il sindaco dice di non avere mai preso posizione, ma lo hanno fatto per lui i suoi assessori e gli atti e le delibere assunte oltre al suo comportamento; anche non prendere posizione è un modo per prenderla, il tempo passa e le cose accadono, se non si fa niente per impedirlo.
Il sindaco ha preso posizione quando ha lasciato passare un mese prima di informare la popolazione, quando ha fatto informare la popolazione da Eni, quando non ha detto niente in assemblea di fronte alla sollevazione popolare, quando non ha risposto, nella stessa assemblea a chi gli chiedeva di prendere posizione, quando ha demandato tutto ai tecnici, quando non ha firmato la richiesta di referendum (né lui né i suoi consiglieri), quando ha bocciato senza nemmeno discuterla la proposta di regolamento della minoranza, quando l’assessore Gozzi e il vicesindaco hanno detto di essere pro pozzi in Consiglio Comunale, quando ha fatto approvare il regolamento capestro, quando si è reso complice dell’atto illegittimo e della commissione illegittima che ha bocciato il referendum e ha mandato avanti la consultazione popolare, quando ha fatto bocciare la delibera anti pozzi della minoranza coprendo la stessa di insulti gratuiti…
Ora cercherà di salire, timidamente e senza esporsi troppo, sul carro dei vincitori, ma non porrà mai in atto nessuna azione veramente significativa ed efficace per contrastare Eni perché tutto era già scritto, prima che i Carpignanesi si ribellassero.
Non ci aspettiamo la coerenza che non hanno mai dimostrato: cercheranno delle scuse e vorranno farci credere di essere sempre stati dalla nostra parte, ma la maschera è ormai caduta.

L'articolo di Pietro Dommarco sulla Consultazione
I risultati della Consultazione popolare

31 LUGLIO 2012: IL CONSIGLIO COMUNALE DI CARPIGNANO VOTA NO AI POZZI

Il Consiglio Comunale di Carpignano ha finalmente preso una delibera contraria ai pozzi.
Dopo quasi tutti i Comuni vicini, finalmente anche il nostro ha preso posizione. E’ stato necessario ricorrere alla Consultazione Popolare per costringere questa maggioranza ad opporsi al progetto Eni-Petroceltic. Di fronte alla schiacciante vittoria dei NO, non sono rimasti più alibi e, al cospetto di una popolazione stradeterminata e un Consiglio Comunale a maggioranza contro i pozzi, con defezioni all’interno della stessa maggioranza, il sindaco e la giunta hanno dovuto, obtorto collo, schierarsi per il no, per non rischiare di trovarsi in minoranza. Si è così avuta l’unanimità, ma siamo ben consci che non si tratta di un voto deciso, non ci illudiamo che abbiano cambiato idea o di avere trovato dei nuovi alleati. E’ evidentemente una posizione politica di convenienza, vista la piega che hanno preso gli eventi. Basta vedere le dichiarazioni del sindaco che precedono il voto per capire che questo è stato strappato a denti stretti: ad un certo punto si è perfino lasciato scappare che, secondo lui, il 51% approvava l’operato dell’amministrazione (evidenziando quindi che l’amministrazione si trovava in contrapposizione con il fronte dei no).
Tutto ciò non sminuisce, ma esalta il lavoro del Comitato Dnt e dei cittadini che hanno saputo costringere chi era così reticente che più reticente non si può a schierarsi dalla nostra parte.
Un voto in più alla Conferenza dei Servizi: tra i paesi del circondario a non essersi schierati esplicitamente contro i pozzi rimangono solo Sillavengo, Sizzano e, al momento, Lenta (Landiona non fa parte della Conferenza dei Servizi).

La delibera sulla presa di posizione a seguito consultazione popolare

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GIU’ LA MASCHERA: NON HANNO CAMBIATO IDEA

Le nostre proposte di delibera contro le trivellazioni nel nostro territorio hanno fatto riemergere, se ce ne fosse stato bisogno, la vera posizione della maggioranza.
Dopo la delibera all’unanimità del 31 luglio, ci saremmo aspettati di vedere approvate le due proposte di delibera, una che impegnava il Comune a non concedere i terreni per attività legate alla ricerca e sfruttamento di idrocarburi, l’altra contraria all’istallazione di impianti di lavorazione e stoccaggio degli stessi e che scoraggiava i privati cittadini a concedere terreni per gli stessi scopi.
Se la delibera sui terreni è passata all’unanimità (e non poteva andare diversamente, essendo solo una conseguenza della delibera del 31 luglio), quando si è trattato di dimostrare veramente di essere contro le trivellazioni, è uscita la vera posizione della maggioranza. Chi è contrario ad una determinata cosa farà di tutto per fare in modo che questa non avvenga e non si metterà a cavillare per respingere le proposte di chi vuole raggiungere un determinato fine, se questo è comune e condiviso. Evidentemente questa maggioranza non è contro i pozzi e la delibera del 31 luglio deriva solo da un mero calcolo politico e dal timore di perdere la poltrona in seguito ai risultati della consultazione popolare di luglio. L’impressione, già netta e diffusa e derivante da tutti gli atti posti in essere dall’amministrazione di Carpignano ha trovato un’ulteriore conferma. Quando si tratta di fare veramente qualcosa per combattere Eni-Petrolceltic, questo non viene mai fatto.
A tutti i Carpignanesi è chiara la posizione della giunta Bonenti, sindaco in testa e nessuno presta più fede alle posizioni di facciata. Chi è contrario ai pozzi è uscito allo scoperto e alle dichiarazioni di intenti ha fatto seguire le azioni, ne sono testimonianza tutte le vicende che hanno portato all’attenzione nazionale il nostro problema; purtroppo tra chi ha agito non si può annoverare l’amministrazione comunale che è passata da un atteggiamento (nei fatti e a volte anche nelle dichiarazioni) a favore dei pozzi, ad una posizione farisaica del tipo “ci pieghiamo al volere della popolazione”. Hanno perso un’altra occasione, avrebbero potuto finalmente fare qualcosa di concreto per intralciare Eni, invece si sono compattati al grido: “nessuno intralci il macchinista”; sarebbe bastato dimostrare di volere raggiungere un accordo, eventualmente anche modificando o integrando la proposta; non l’hanno fatto: hanno deciso di bocciarla senza nemmeno discuterla, con due parole di futili motivazioni.
La loro arroganza finirà presto sotto la contestazione della popolazione presso la quale il loro livello di gradimento è vicino a 0.

Delibera no terreni
Delibera no centro oli

25 OTTOBRE 2012: ENI DEPOSITA LE INTEGRAZIONI CHIESTE DALLA REGIONE

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Un corposissimo fascicolo racchiude le integrazioni depositate il 25 ottobre in Regione, Provincia di Novara e Comune di Carpignano Sesia.
Dalla data di pubblicazione dell'avviso al pubblico decorrono ulteriori 60 giorni per presentare osservazioni.

Allegati:
Tutta la documentazione relativa alle integrazioni Eni (zip 66,7 MB)
3/12/2012: confronto tra Eni e soggetti privati (art. 14 L.R. 40/1998)
Le osservazioni del Comitato Dnt alle integrazioni Eni
10 gennaio 2013: Conferenza dei servizi-la convocazione
Delibera Giunta Comunale di Carpignano n. 68: osservazioni sullo studio di impatto ambientale
Il verbale della terza seduta della Conferenza dei Servizi
Il decreto di proroga della conclusione del procedimento
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7 FEBBRAIO 2013: SERATA DNT CON I CANDIDATI AL PARLAMENTO

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CARPIGNANO E I SUOI CITTADINI NON SONO IN VENDITA
E NON SI POSSONO CORROMPERE

Recentemente siamo stati convocati dal sindaco che intendeva “riferirci” di una proposta ricevuta da Eni per il tramite dell’assessore regionale. Naturalmente lui era solo ambasciatore…
La proposta-irricevibile e improponibile-è questa:
Eni è disposto (bontà sua) a fare una serie di interventi per il territorio purchè noi volontariamente(!) dichiariamo di volere ospitarlo (sic) a Carpignano. L’Ente è sempre stato molto generoso con i Comuni che lo ospitano, ha investito nel 2011 ben 69.000.000 per ringraziare questi Comuni! Altrettanto munifico si dimostrerebbe con Carpignano…
Ma smettiamola con questo atteggiamento autolesionistico di chi non accetta che si porti sul suo territorio il progresso e la prosperità in cambio di qualche malattia e della distruzione dell’ambiente e del tessuto economico. “Parigi val pure una messa” e che diamine!
Sarebbe addirittura disposto a non fare più il pozzo in riva al Sesia e sopra le falde acquifere, ma a spostarlo in zona Caccetta, oltre il canale Cavo.
La nostra disponibilità sarebbe d’altronde ben compensata con interventi in settori verso i quali Eni è sempre stato molto attento, quali la salute (!), la cultura, l’educazione, l’ambiente (!), lo sviluppo. Per Carpignano, poi, potrebbe addirittura completare la tangenziale (che passerebbe, combinazione, proprio vicino al loro pozzo) e forse anche a sostituire il tetto in eternit dell'asilo (perchè Eni è attento alla salute), già in fase di pozzo esplorativo!
Il tutto ben esposto in una brochure datata febbraio 2013 che il sindaco ha prima dichiarato di essere disposto a fornirci in copia, ma che poi non ha più voluto darci per un veto (a suo dire) dell’assessore regionale.
Se poi il petrolio si trovasse davvero, prospetta una serie di interventi a pioggia, ma non precisamente identificati che riguardano l'edilizia scolastica, il settore ricreativo, fonti energetiche rinnovabili, la sistemazione delle strade, potenziamento dei servizi sanitari locali (di questo ne avremo bisogno se fanno il pozzo), percorsi naturalistici (Percorso delle Fontane, Parco della Scimbla e Laghetto Avetto), interventi sugli edifici storico/archeologici... E ancora: interventi di promozione del territorio e dei prodotti enogastronomici locali...
Veramente non dimentica di fare promesse a nessuno, da benefattore quale è. Naturalmente le promesse sono molto generiche e per niente definite nel dettaglio, ma viene da chiedersi chi ha detto a Eni quali sono le esigenze del territorio. Mah!
Grande è l'enfasi del sindaco su questi aspetti e grande è la sua insistenza di fronte alla risposta negativa di alcuni suoi consiglieri di maggioranza (la posizione della minoranza è già nota, ma rimane stupito dal fatto che nella maggioranza alcuni richiamino le delibere contro i pozzi e addirittura sostengano che il no, derivante dalla consultazione popolare, era per i pozzi tout-court e non per i pozzi in quell'ubicazione). A questo punto gioca le sue ultime carte (“Non si sa se tra 10 anni saremo nababbi o non avremo la luce in casa”; “La situazione attuale è difficile e non ci sono fondi”; “C'è gente assistita dal CISA 24 che percepisce 540 euro al mese e quando gli facciamo questi discorsi ci risponde: sì ma io non ce la faccio a tirare avanti...”).
Nonostante il sindaco (che riesce a stento a trattenere il suo disappunto), il dado è tratto, così si sono espressi i consiglieri in via informale, le delibere contano ancora qualcosa in questo paese.
Secondo noi non avrebbe neppure dovuto prestare fede a chi gli faceva queste proposte, ma avrebbe dovuto dire: "ci sono le delibere, siamo contrari, non trattiamo con nessuno" e non prestarsi a fare da mediatore, ma tant'è... Non molliamo l'osso e vigiliamo, perchè questi difficilmente si arrenderanno, almeno finchè continueranno a trovare qualcuno che pur esprimendosi, nelle sedi ufficiali, in un modo, si comporta in un altro...
Non ha cambiato idea, nonostante le delibere, ma noi non tratteremo mai: Carpignano non è in vendita e tantomeno i Carpignanesi.

REGIONE PIEMONTE: L'ASSESSORE RAVELLO (COMPETENTE PER IL PROGETTO CARPIGNANO SESIA 1) VIENE SOSTITUITO

Viene sostituito l'assessore regionale Ravello (Personale, modernizzazione e innovazione della pubblica amministrazione, parchi, aree protette, attivita' estrattive ed economia montana), portavoce col sindaco di Carpignano del tentativo di inciuco dell'Eni finalizzato a spostare il pozzo un po' più in là.
sarà sostituito da Gianluca Vignale.

Piemonte: rimpasto in giunta, 4 nuovi assessori e cambio di deleghe



ENI CHIEDE DI MODIFICARE GLI ELABORATI PROGETTUALI PER SPOSTARE IL POZZO

La Regione non decide: ennesima sospensione chiesta da Eni, questa volta per spostare il pozzo a 2 Km dal paese (dice). Ci auguriamo che non abbia niente a che vedere col tentativo di inciucio denunciato poco sopra, anche se molte cose corrisponderebbero.
Attendiamo il decreto della Regione.

lettera ENI prot. n. 326 del 25-03-2013 richiesta modifica elaborati progettuali
Legge Regionale 40 del 14-12-1998
Accoglimento sospensione termini marzo 2013 da parte della Regione

ENI RITIRA IL PROGETTO

E' una grande vittoria della gente di Carpignano e dei comuni vicini.
L' unità e la compattezza della comunità di Carpignano ha deciso l' esito dello scontro, perché di scontro si tratta. Scontro tra gli interessi finanziari particolari di un' azienda, pur grande che sia, e le ragioni di vita e di sopravvivenza della gente del territorio.
Non diamo credito a quelli che ci dicono che, sì, comunque il pozzo si farà lo stesso, che la vittoria è dimezzata. Siamo coscienti che abbiamo vinto una battaglia e non la guerra, ma il ritiro del progetto è una sconfitta di Eni che ha ripetuto fino alla nausea che il pozzo era sicuro che loro garantivano contro ogni eventualità, che è una coltivazione ecologica, che migliorerà anche la natura.
Evidentemente così sicuro non è se ora ci dicono che adesso possiedono tecnologie migliori e più avanzate (e quelle di prima?), siamo proprio sicuri che non ci hanno raccontato frottole?
E sullo sfondo i più ottimisti insinuano un dubbio: "e se quest'ultima manovra fosse solo un modo per permettere a Eni di non perdere la faccia con gli azionisti? E se il nuovo progetto non arrivasse mai?"
Comunque sia noi siamo qui, non molliamo e aspettiamo la prossima mossa. Questo pozzo non s'ha da fare!

Il documento ufficiale

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NASCE IL COORDINAMENTO DIFESA DEL TERRITORIO

E' costituito, al momento da 8 Comitati (Associazione Ernesto Ragazzoni di Orta, Carp Novara, Comitato No turismo dei rifiuti di Casalvolone, Comitato Dnt di Carpignano, Comitato no amianto Barengo, Comitato no scorie Romagnano, Comitato per Pernate, Movimento Valledora; per il monento il Comitato di Biandrate è in veste di osservatore).
Il Coordinamento nasce dalla constatazione che il nostro territorio sta subendo un vero e proprio attacco sotto il profilo ambientale e dei rischi per la salute e/o deterioramento delle condizioni di vita.
In assenza di una politica organica sotto il profilo ambientale che non metta i cittadini di fronte alla scelta lavoro o salute e che quindi proponga un modello di sviluppo sostenibile, ogni singola richiesta di permessi, i più disparati, viene valutata singolarmente senza una visione organica.Nascono allora comitati di cittadini che si oppongono alle trivellazioni,alle discariche di amianto, allo sfruttamento dissennato del territorio per fini speculativi...
Finora l'autodifesa dei cittadini dei miscroterritori è avvenuta in maniera disorganica. Il Coordinamento nasce proprio come esperimento di una visione organica da parte dei cittadini e vuole essere uno stimolo alla realizzazione di un'adeguata politica ambientale e di sviluppo sostenibile del territorio.
Dunque stimolo e non protesta fine a se stessa con un'ottica che vuole essere costruttiva e propositiva di soluzioni alternative promuovendo la collaborazione tra cittadini e politica, non solo auspicabile, ma necessaria.

Il documento programmatico del Coordinamento
Presentazione dei Comitati

                               

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NON E' ANCORA FINITA: ENI PRESENTERA' UN NUOVO PROGETTO
ENTRO IL 14 GIUGNO 2014

I nostri più foschi timori trovano purtroppo conferma nei documenti ufficiali.
Non dobbiamo mollare: si aspettano di fiaccarci lasciando passare il tempo e fingendo che tutto sia finito. NON E' FINITA: NON CI DOBBIAMO STANCARE, NON DOBBIAMO DIMENTICARCENE!
Il DECRETO MINISTERIALE 29 gennaio 2014 recita così:
VISTA la Delibera in data 23 gennaio 2013 con la quale la Regione Piemonte ha comunicato alla Società Eni S.p.A. la necessità, per la conclusione della fase di VIA, di un approfondimento in sede regionale sulle ricadute che il progetto potrebbe avere sul tessuto sociale ed economico del territorio, attualmente vocato alle produzioni agroalimentari e vitivinicole di pregio ed in generale caratterizzato da elevata naturalità e.. approfondimenti sulla localizzazione della postazione di perforazione, in funzione delle distanze dal centro abitato di Carpignano Sesia ed in data 27 marzo 2013 ha accolto la richiesta da parte della Società Eni S.p.A. di sospensione temporale dei termini della fase di VIA sino al 30 giugno 2013, al fine di predisporre idonee modifiche progettuali;
CONSIDERATO che la Regione Piemonte, con la citata Delibera del 23 gennaio 2013, ha espresso la necessità di individuare un'ubicazione del pozzo esplorativo a considerevole distanza dal centro abitato di Carpignano Sesia;
CONSIDERATO che, ai fini dell'adempimento richiesto, risulta possibile l'utilizzo di nuove tecnologie di perforazione, già in fase di sviluppo da parte dellas società Eni, che permetterebbero di spostare l'ubicazione del pozzo in un raggio di almeno 5 km e per le quali occorre comunque verificare sul campo l'effettiva efficienza e sviluppare degli studi idonei alla applicazione di dette tecnologie per il sondaggio "Carpignano Sesia 1d"
VISTA la nota prot. n. 0009 del 2 gennaio 2014 della Divisione II Ufficio Territoriale U.N.M.I.G. di Bologna, con la quale è stato espresso parere favorevole alla richiesta di sospensione del decorso temporale; CONSIDERATO che la sospensione temporale richiesta è valida in quanto la citata Delibera in data 23 gennaio 2013 della Regione Piemonte non consente allo stato di ottenere da parte della Regione il parere in materia di Valutazione di Impatto Ambientale e l'intesa prevista dall'Accordo Stato-Regione del 24 aprile 2001, per il proseguo delle attività di ricerca nel permesso "CARISIO";
D E C R E T A:
il decorso temporale del permesso di ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi denominato "CARISIO" è sospeso ai soli fini del computo della durata, per 24 (ventiquattro) mesi, ovvero dal 17 giugno 2013 sino al 17 giugno 2015.
La Società è tenuta, entro 1 anno a decorrere dal 14 giugno 2013, a presentare un nuovo progetto di perforazione del sondaggio "Carpignano Sesia 1 dir" ed avviare la nuova necessaria procedura di compatibilità ambientale presso la competente Regione Piemonte.

Insomma: questa perforazione s'ha da fare e s'ha da fare in tempi brevi (entro il 14 giugno 2014).
Meditate gente, meditate... (come diceva un famoso spot pubblicitario) e soprattutto non dormite e agite.
Pensateci alle prossime elezioni comunali: me/4glio affidarsi a chi è contro i pozzi, per evitare sorprese...

Il Decreto Ministeriale 29 gennaio 2014

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Data ultimo aggiornamento 29 gennaio 2014