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BIBLIOTECA: CUI PRODEST (a chi giova)?

21/2/2012
Carpignano da anni ha la sua piccola biblioteca come altri paesi limitrofi. Si tratta di un servizio che ha i suoi clienti affezionati e un giro (abbastanza limitato) di utenti. E' ubicata nel Palazzo Comunale, in spazi che appaiono idonei alla sua funzione.
Da qualche anno c'è un'accesa discussione all'interno della maggioranza sull'ipotesi di acquisto di un immobile in via della Fossa da destinare a nuova sede della biblioteca. Non se ne fa nulla a causa dell'opposizione di alcuni assessori, finchè nel novembre 1997, approfittando di un rimpasto nella maggioranza, l'amministrazione decide di acquistare l'immobile (fatiscente).
Da qui inizia un iter, ancora oggi non concluso, che impegna ingenti mezzi fino a tramutarsi in uno degli investimenti in infrastrutture più considerevoli tra quelli fatti dal nostro Comune.
L'immobile deve essere completamente ristrutturato per essere reso idoneo alla funzione richiesta, visto anche il cattivo stato di conservazione. Non facilita certo le cose il fatto che lo stesso sia di interesse storico.
Si decide di procedere in lotti, così che, ad oggi, dopo 15 anni, i lavori non sono ancora terminati e l'immobile è utilizzabile solo parzialmente.
Il primo lotto (chiuso nel 2003) ha reso disponibile una sala, i bagni e una doccia.
Il secondo lotto ha riguardato la facciata e, ancora, lavori sul tetto.
Il terzo lotto, in corso, dovrebbe vedere l'ultimazione dei lavori.
Questi i costi:
Acquisto immobile: circa 53.000 euro
Primo lotto: 262.000 euro
Secondo lotto: 126.000 euro
Terzo lotto: 260.000 euro
Costo totale: circa 700.000 euro.
Come già detto, si tratta del più grosso investimento effettuato dal nostro Comune, se si eccettua l'edificio scolastico.
Attualmente la biblioteca eroga 4-5 libri la settimana. Quale è il costo effettivo per la Comunità di questo servizio?
Esiste una logica che guida le scelte e le spese dell'amministrazione?
Era veramente importante spendere così questi soldi o, forse si poteva continuare a svolgere il servizio nell'edificio comunale e destinare 700.000 euro ad altri scopi (magari l'asilo nido o potenziare i servizi socio-assistenziali e fare in modo che la nostra asl non morisse poco per volta oppure pensare ai giovani promuovendo lo sport )?
Che cosa porta al nostro paese e ai suoi cittadini quest'opera?
La cifra spesa impone una riflessione sull'opportunità e sulla necessità dell'investimento e sull'utilizzo futuro dell'immobile. Punto questo che non sembra chiaro neppure alla stessa amministrazione. Prevale la solita logica: “prima investiamo, poi, quando ci sarà l'immobile, qualcosa ne faremo...”. Non ci stancheremo mai di dire che la logica deve essere invertita: facciamo le opere che davvero servono; prima pianifichiamo, poi eventualmente spendiamo: è la logica del buon padre di famiglia; nessuno a casa propria spende tanto per spendere; non si capisce perchè quando si parla di fondi pubblici (cioè di tutti noi) si debba fare diversamente.
In ultimo non ci possiamo esimere, come cittadini, dal verificare che i soldi siano stati spesi bene e non sperperati; dobbiamo quindi entrare nel merito del come il tutto è stato realizzato.
La commissione sulla biblioteca ha finito il suo lavoro; non appena saranno resi noti i verbali vi informeremo nel dettaglio sui risultati del lavoro.
Cui prodest?
E sono passati 15 anni...


SENTITO IN CONSIGLIO COMUNALE: COMMISSIONE BIBLIOTECA

La Commissione ha svolto il suo lavoro nel periodo che va dal 31/5/2011 al 30/1/2012, consegnando la relazione conclusiva al sindaco il 14/2/2012, relazione che è stata presentata al Consiglio nella seduta del 24/4/2012 alla presenza di un nutrito pubblico (oltre 50 persone).
Non pochi gli aspetti che hanno stupito i Consiglieri e il pubblico, a partire dal costo dell’opera (700.568,72 euro).
L’iter acquisto + ristrutturazione dell’immobile è durato circa 15 anni (dal 1997 ad oggi) e si è svolto in 3 lotti. Si evidenziano le problematiche salienti che sono emerse lotto per lotto rimandando alla delibera e ai suoi allegati chi volesse approfondire l’argomento.
In fase di acquisto l’immobiliare Gabetti ha venduto l’immobile al Comune di Carpignano per 90.000.000 di lire, a fronte di una perizia effettuata dallo stesso Comune di 85.000.000: scelte amministrative.
1° lotto: dal 2000 al 2003.
Si caratterizza per la fase di progettazione e la ristrutturazione completa. Si evidenzia un fitto scambio di corrispondenza con le Soprintendenze dei Beni Ambientali/Architettonici e dei Beni Archeologici che approvano, in fase iniziale, il progetto con prescrizioni (per la copertura sostituire solo gli elementi lignei irrecuperabili, negazione della possibilità-richiesta dalla direzione dei lavori-di posare una lastra sottocoppo e prescrizione di posa di perlinatura in legno nelle sole parti non a vista, effettuazione di scavi stratigrafici documentati).
Tutte queste prescrizioni sembrano essere state disattese e ciò ha dato luogo ad una lunga diatriba tra Soprintendenze, Comune, direttore dei lavori e impresa. La commissione ha affermato che il progetto inviato alla Soprintendenza sembrerebbe essere diverso da quello dell’impresa appaltatrice, con tutto ciò che questo comporta. In particolare (verbale n. 6) è stata effettuata una sopraelevazione, non autorizzata, in cemento armato sopra le antiche merlature. Questo ha comportato nuove prescrizioni da parte della Soprintendenza relative alla facciata al fine di ripristinare, almeno visivamente, la facciata originaria. Da qui è nato il 2° lotto, con grave danno economico per l’Amministrazione. Gli scavi stratigrafici sembrano non essere stati effettuati e le perline nella parte a vista si sono dovute rimuovere. Il tutto, di nuovo, con notevole danno economico per il Comune. La posa della perlinatura sulle parti a vista è stata pagata all’impresa: nel secondo lotto si pagherà ad un’altra impresa la sua rimozione. La scala interna in carpenteria metallica doveva avere gradini in lamiera, ma ciò non è. Ciliegina sulla torta la questione delle penali che si è minacciato di far pagare all’impresa il 4/7/2003, i solleciti all’impresa stessa del 27/6/2003 e la dichiarazione di ultimazione lavori con data antecedente (5/6/2003). Sembrerebbe che non siano state fatte pagare penali all’impresa.
Col 2° lotto si assiste alla ripassatura completa della copertura appena fatta nel primo lotto, peraltro sembrerebbe pagata sia in economia che a misura. Della rimozione della perlinatura si è già detto. Del 3° lotto la Commissione ha potuto rilevare le somme impegnate, dal momento che i lavori non erano ancora completati all’ultimazione del mandato della Commissione stessa. In questo lotto vengono computati nuovamente i gradini della scala interna, già pagati alla prima impresa.
La relazione della Commissione merita una lettura per rendersi conto delle modalità di esecuzione delle opere e delle cifre riferibili alla stessa, nonché del costo per i cittadini di tutta questa “confusione”.

La relazione della Commissione

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Data ultimo aggiornamento 3 settembre 2012