IL SOTTOSCALA

RIQUALIFICAZIONE PIAZZE VOLONTARI E MARCONI

Interrogazioni scritte e risposta del Sindaco

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SAREMO NOIOSI, MA NON ABBIAMO CAPITO
12/12/2009


Finalmente dopo quasi due mesi ed un intervento papale siamo riusciti a far mettere insieme tre righe all’amministrazione per ognuna delle nostre richieste. Non che abbia risposto a qualcosa…
Chi vuole prendere sul serio queste risposte trova tutto in allegato.

ImmaginePrima di tutto (chi ben comincia è a metà dell’opera) ci hanno detto che non abbiamo letto bene il bando. Quale? Questo!! Secondo voi, chi può partecipare? Pensateci bene.
Poi, ci chiediamo, perché se era così chiaro che bisognava avvalersi di un terzo che ci dicesse cosa fare, si è fatto finta (rileggi il bando) che facesse tutto l’ufficio tecnico?

Siamo anche d’accordo che gli elementi di interesse sono soggettivi, ma proprio noi non ci troviamo niente in una piantina fatta così, con delle foto di un tour dei cinque Continenti (a parte l’invidia per chi si è fatto quella vacanza). E poi cosa c’entra, se le cose stanno così, il fatto che l’arch. è l’unico che ha partecipato a quel bando? Certo se basta partecipare, al prossimo bando faremo partecipare i bambini (col consenso dei genitori naturalmente) così arrotondano la paghetta.

ImmagineVolendo essere seri, potremmo dire che l’affidamento, per legge, deve essere fatto dal responsabile del procedimento e non dalla Giunta; possibile che questo concetto non passa? Eppure ci ha provato anche l’Ordine degli Architetti!

ImmagineSeconda bacchettata sulle dita: la domanda 5) è ‘’mal posta tecnicamente non corretta’’ (io tra “posta” e “tecnicamente” ci metterei una congiunzione, ma pazienza). Se facciamo certe domande è perché la legge (art. 90 D. Lgs 163/2006) stabilisce che il responsabile del procedimento deve attestare personalmente qual è il caso, tra quelli previsti, che ricorre nella fattispecie.

ImmagineSi è capito che non ci siamo capiti, ma continuiamo a non capire; riportiamo testualmente la risposta alla domanda esplicita sull’argomento: “l’articolo fa riferimento a casi che siano accertati e certificati, quindi non solamente certificati. A seguito dell’accertamento ne consegue la certificazione in atto. Non ci si sofferma sulla scelta lessicale del legislatore nel momento in cui utilizza il participio certificati, poiché il concetto di certificazione non sarebbe applicabile ai casi in fattispecie."

Può sembrare che siamo nati ieri, ma perché vi sentite in dovere di spiegarci che se qualcuno fa un lavoro deve essere pagato? Forse dovreste spiegarlo invece alla giunta precedente (a cui fate spesso riferimento come fossero dei terzi sconosciuti), che ha detto (del. 46): “caro arch., noi ti diamo quest’incarico, ma se non arriviamo fino in fondo, non ti conosciamo!”.

ImmagineSempre parlando di soldi, piacerebbe a tutti fare un preventivo di 600 (per delle foto)e vederci pagati 1200 senza colpo ferire (cos’è l’uno per due?).


Capiamo che dà fastidio dover rendere conto di aver speso 6120,00 euro per un progetto che definite “affatto fattibile”, ma la vostra chiusura ci lascia un po’ sconcertati: “L’argomento non troverà infatti più alcuna risposta da parte dell’amministrazione.”


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"LE INTERROGAZIONI"
8/11/2009

Sollecitati dalle richieste che ci venivano dai carpignanesi che chiedevano chiarezza sulla prospettata ristrutturazione della piazza, unitamente alla lista Galdini, ci siamo avventurati tra progetti e delibere per cercare di capire quali sono le intenzioni dell’amministrazione relativamente al cuore del nostro paese. Man mano che approfondivamo la conoscenza dell’argomento ci sorgevano nuovi dubbi e nuovi interrogativi. Ad un certo punto la questione non è più stata ‘’siamo d’accordo o no con il progetto – sia pure parziale e frammentario – presentato?’’, in quanto si ponevano altri interrogativi relativi alla procedura, all’iter seguito e alla conformità di questo alle regole (che costituiscono per noi un punto inamovibile ed una garanzia per tutti). E’ allora nata l’interrogazione che abbiamo presentato il 2 ottobre per fare chiarezza e capire il perché di determinate scelte. Le domande da noi poste ripercorrono tutto il cammino fatto per arrivare ad un ‘’progetto preliminare (o ‘’studio di fattibilità’’?). Cerchiamo di riassumere tutto quanto è stato fatto in maniera chiara affinchè tutti, anche coloro che sono a digiuno di norme e leggi, possano capire. Ci vuole un po’ di pazienza per seguire, ma ci proviamo.
Si parte da un avviso al pubblico (6/10/2006) ‘’Progettiamo la Piazza’’ al quale tutti potevano partecipare (non è ben chiaro se i ‘’tutti’’ dovevano essere residenti a Carpignano o se dovevano essere residenti solo gli enti e associazioni, fatto sta che ‘’tutti’’ non partecipano, anzi vi partecipa uno solo- l’arch. Gambaro dello studio Gambaro-Bertoncelli). Questi ‘’tutti’’, si diceva, dovranno supportare l’Ufficio Tecnico dell’Unione che avrà il compito di progettare la piazza.
Invece dopo un anno (delibera del 5/9/2007-l’unica delibera esistente in tutta questa vicenda) si scopre che l’Ufficio Tecnico non ha le competenze per fare quello che l’avviso al pubblico diceva che doveva fare e quindi si deve cercare un esterno. Chi si cerca? Naturalmente l’unico che ha risposto all’avviso dei “tutti”, l’arch. Gambaro, tanto più che nel frattempo è intervenuta una modifica della legge che ha permesso l’affidamento diretto anche per i servizi tecnici di importo inferiore a 20.000,00 euro purchè questo sia permesso dal regolamento comunale. In effetti il regolamento comunale risalente al 2006 era appena stato modificato in questo senso (il 14/6/2007). Ci sorge un dubbio: ma se all’avviso dei “tutti” avesse risposto solo un minore (cosa prevista), senza nessuna qualifica, avrebbero incaricato lui?
Comunque sulla base dell’elaborato presentato dall’architetto (una planimetria con l’indicazione dei sensi di marcia, le foto di alcune piazze del mondo e poco altro) viene detto al responsabile del procedimento di affidare l’incarico a lui, nonostante la legge dica che non deve essere la giunta a decidere a chi affidare l’incarico, ma il responsabile del procedimento, lo stesso che, non si sa chi, ha deciso non avesse le competenze. Lo stesso responsabile del procedimento avrebbe dovuto attestare la sua incompetenza in materia; abbiamo dunque chiesto dove si trova questa attestazione, condizione necessaria, dice la legge, per l’affidamento diretto.
In ogni caso per affidare l’incarico è necessario che vengano predisposti i disciplinari d’incarico; abbiamo chiesto dove sono.
La stessa delibera del 5/9/07 prevedeva che l’incarico di cui sopra con relativa previsione di spesa avrebbe dovuto essere adottato successivamente all’esame della giunta delle proposte progettuali; se queste proposte non fossero sfociate in un successivo progetto preliminare, definitivo ed esecutivo, sarebbe caduto ogni obbligo. Dal momento che non abbiamo trovato traccia di questa approvazione e il sindaco ci ha detto, per iscritto, che “il Comune non ha mai provveduto ad approvare in modo ufficiale alcun progetto (studio di fattibilità-progetto preliminare)”, ci siamo chiesti ed abbiamo chiesto perché si è pagata una fattura di euro 4896,00.
Dopo tutto questo, sulla base di una richiesta informale, viene prodotto un rendering fotografico. Detto lavoro, a fronte di un preventivo (7/1/08) di euro 614,40, viene invece pagato euro 1224,00.
Nell’aprile 2008 l’Ordine degli Architetti muove parecchie eccezioni sull’iter fin qui seguito. A maggio il Comune risponde, parlando, tra l’altro di disinteresse dei professionisti locali.
Ad agosto il responsabile del procedimento decide di affidare all’arch. Gambaro l’incarico per uno studio di fattibilità. A novembre viene prodotto un misto tra progetto preliminare e studio di fattibilità. Visto l’elaborato (e il costo dello stesso) abbiamo chiesto se non poteva essere prodotto dal tecnico dell’Unione.
Concludiamo chiedendo qual è stata l’utilità di una procedura costata ai contribuenti 6120 euro e ponendo alcune domande pratiche sull’ubicazione del mercato e i costi del previsto spostamento del Monumento ai Caduti.
Fin qui l’interrogazione a firma dei quattro consiglieri di opposizione che potete leggere in versione integrale. La risposta, prevista dalla legge entro il 31/10 arriva il 3/11, anche questa viene allegata.
Le risposte sono poche, in realtà una sola, quella alla prima domanda dove si dice che residenti dovevano essere solo gli enti, istituti e forme associative, per il resto era aperta a tutti. Preso atto di questo non si risponde ad altro accusandoci di avere una contrapposizione di fondo per motivi politici e nulla dicendoci del rispetto di quelle regole che abbiamo richiamato sopra, lasciando, a noi e a voi tutti i dubbi di prima.
Una cosa però viene finalmente affermata con chiarezza: il progetto di riqualificazione della piazza rappresenta un intervento di primaria importanza per la nuova amministrazione.
Non possiamo certo dirci soddisfatti di questa non-risposta, ma nell’intento di perseguire un difficile dialogo, tentiamo comunque di spalancare quella porta che finora è rimasta chiusa nonostante quanto previsto dalla legge 267 e dallo Statuto del Comune. Vi invitiamo a leggere la nostra del 6 u.s. Se non avrà seguito…

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Data ultimo aggiornamento 15 dicembre 2009