Presenti 12 Consiglieri, il Sindaco, il Segretario Comunale, il Vicesegretario, dott.ssa Dessilani; circa 50 persone tra il pubblico.
Le nostre proposte di delibera contro le trivellazioni nel nostro territorio hanno fatto riemergere, se ce ne fosse stato
bisogno, la vera posizione della maggioranza.
Dopo la delibera all’unanimità del 31 luglio, ci saremmo aspettati di vedere approvate le due proposte di delibera, una
che impegnava il Comune a non concedere i terreni per attività legate alla ricerca e sfruttamento di idrocarburi, l’altra
contraria all’istallazione di impianti di lavorazione e stoccaggio degli stessi e che scoraggiava i privati cittadini a
concedere terreni per gli stessi scopi.
Se la delibera sui terreni è passata all’unanimità (e non poteva andare diversamente, essendo solo una conseguenza della
delibera del 31 luglio), quando si è trattato di dimostrare veramente di essere contro le trivellazioni, è uscita la vera
posizione della maggioranza. Chi è contrario ad una determinata cosa farà di tutto per fare in modo che questa non avvenga e non si metterà a cavillare per respingere le proposte di chi vuole raggiungere un determinato fine, se questo è comune e condiviso. Evidentemente questa maggioranza non è contro i pozzi e la delibera del 31 luglio deriva solo da un mero calcolo politico e dal timore di perdere la poltrona in seguito ai risultati della consultazione popolare di luglio. L’impressione, già netta e diffusa e derivante da tutti gli atti posti in essere dall’amministrazione di Carpignano ha trovato un’ulteriore conferma.
Quando si tratta di fare veramente qualcosa per combattere Eni-Petrolceltic, questo non viene mai fatto.
A tutti i Carpignanesi è chiara la posizione della giunta Bonenti, sindaco in testa e nessuno presta più fede alle
posizioni di facciata. Chi è contrario ai pozzi è uscito allo scoperto e alle dichiarazioni di intenti ha fatto seguire le
azioni, ne sono testimonianza tutte le vicende che hanno portato all’attenzione nazionale il nostro problema; purtroppo
tra chi ha agito non si può annoverare l’amministrazione comunale che è passata da un atteggiamento (nei fatti e a volte
anche nelle dichiarazioni) a favore dei pozzi, ad una posizione farisaica del tipo “ci pieghiamo al volere della
popolazione”. Hanno perso un’altra occasione, avrebbero potuto finalmente fare qualcosa di concreto per intralciare Eni,
invece si sono compattati al grido: “nessuno intralci il macchinista”; sarebbe bastato dimostrare di volere raggiungere un
accordo, eventualmente anche modificando o integrando la proposta; non l’hanno fatto: hanno deciso di bocciarla senza
nemmeno discuterla, con due parole di futili motivazioni.
La loro arroganza finirà presto sotto la contestazione della popolazione presso la quale il loro livello di gradimento è
vicino a 0.
Delibera no terreni
Delibera no centro oli